Alpino alla ribalta

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    Fatico un po’ a trovarlo. Poi finalmente il telefono squilla e una voce calda quasi impostata, risponde. Superati i primi momenti di naturale incertezza, cominciamo a chiacchierare. Lascio che sia lui a parlare; vorrei non sembrasse un’intervista, ma piuttosto un racconto. Una sorta di biografia vocale. Il telefono non aiuta, ma ci provo lo stesso. Andreapietro Anselmi parla di sé in una dizione perfetta, impeccabile. Mi spiazza, immaginavo di sentire qualche espressione dialettale, invece nulla. Eppure è nato e vissuto fino ai trent’anni a San Bortolo delle Montagne, comune di Selva di Progno, provincia di Verona.

     

    Nemmeno mille abitanti, quasi 600 metri sopra il livello del mare. La voce si spegne, ecco che ritorna “Scusa non ti ho sentito”, gli dico. Risponde: “Sono a Pergine in mezzo alle montagne, sto lavorando qui”. Andreapietro è un attore, ormai di professione. Un nome inconsueto che scopro essere quello dei due nonni, una storia personale che sa di favola d’altri tempi. Studia da geometra, prende il diploma, ma continua a lavorare nel piccolo negozio di alimentari e panetteria dei genitori. La naja negli alpini a Belluno. Un cappello mai riposto, che calza ad ogni Adunata. “Sabato prossimo abbiamo il tesseramento qui al mio gruppo”, mi dice. Alpini sono il papà e anche il fratello.

    Due mondi così diversi, che sembra non possano neppure sfiorarsi. Montagna e ribalta, l’una legata alle tradizioni, l’altra a un mestiere duro, checché se ne dica, che non ti risparmia; un mestiere dove le delusioni e le amarezze alle volte frenano l’entusiasmo e invitano a cambiare strada. Un lavoro che Andreapietro ha iniziato alla soglia dei trenta, dopo essersi diplomato nel 2009 alla scuola di recitazione del teatro Stabile di Genova. Un traguardo che in realtà è un inizio: i provini, la ricerca di registi e di nuovi progetti.

    Nel suo curriculum anche un film ‘Romanzo di una strage’ e tanto teatro. Eppure quando vuole ritrovare un po’ di pace va per monti. “Mi basta una camminata, guardarmi attorno. Fermarmi un attimo e ascoltare. Eccomi come nuovo, rigenerato”. Perché quando si scopre la montagna, essa ti cinge, ti plasma, diventa un unicum con il tuo spirito. Ti ritrovi a desiderarla, il suo richiamo ti sveglia la notte. Lo ignori, spesso non puoi fare altro, poi trovi un momento e scappi da lei. E lei come balsamo cura ogni ferita. Il rumore del suo silenzio ti consiglia. Ti segna, lascia un’impronta. La stessa che si ritrova nel cuore anche Andreapietro la cui vita sembra una fiaba, come quelle di Andersen che ha da poco interpretato sul palcoscenico a Prato.

    Ora è in Trentino, ad aprile prenderà un aereo per la Sicilia. A Siracusa, in uno scenario dal sapore leggendario, ricalcherà le gesta degli eroi greci. Un ciclo di rappresentazioni che termineranno solo alla fine di giugno. La presa di Troia, Agamennone vittorioso e la tormentata Cassandra. Simposi, scontri e intrighi. Dalle fiabe all’epica classica, a spettacoli di denuncia come ‘Tutta colpa di Eva’, un progetto contro la violenza sulle donne, messo in scena l’otto marzo a Verona. Una valigia mai disfatta, un lungo peregrinare che tappa dopo tappa, traccia la vita di Anselmi.

    “Non sarò mai ricco, questo mestiere è così. Forse però avrò l’opportunità di cambiare un poco le persone: vorrei che nei miei spettatori si aprisse una porticina, seppure piccola. Vorrei restituir loro le stesse emozioni che avverto io, nell’animo, quando in piedi davanti a una platea travestito e truccato, racconto una storia. Lo vorrei fare, per una volta, con il cappello alpino in testa, sarebbe ora che qualcuno pensasse a qualcosa di grande. A un film che racconti l’epopea degli alpini in guerra. Non credi anche tu?” mi domanda. Chissà che non accada… c’erano una volta le fiabe e ci sono ancora.

    Mariolina Cattaneo

    ANDREAPIETRO ANSELMI è nato nel 1977. Comincia il suo percorso teatrale studiando tecniche di maschera e di Commedia dell’Arte con maestri come Leparskij, Iurissevich, Soegen, Monetta. Lavora dal 2005 al 2007 per la compagnia Veneziainscena partecipando a vari festival internazionali in Spagna, Portogallo e Repubblica Ceca. Nel 2009 si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Genova. Ha studiato canto lirico al Conservatorio di Verona. Nel 2012 è nel cast del film “Romanzo di una Strage” diretto da Marco Tullio Giordana con il quale lavora anche nello spettacolo teatrale “The Coast of Utopia”. Sotto la direzione del regista Daniele Salvo è in scena al teatro Globe di Roma nel “Giulio Cesare” e a Siracusa nell’Edipo Re. Lavora costantemente per la compagnia AriaTeatro di Pergine Valsugana. Si divide tra la professione di attore e quella di insegnante di recitazione.