Alpinità e fede

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    Purtroppo quest’anno, per motivi personali, ho potuto “gustare” la nostra Adunata solo per televisione. Ma ho già detto ai miei confratelli che per il prossimo anno, la seconda domenica di maggio non ci sarò per nessuno, perché a L’Aquila vorrò esserci per poter sentire l’entusiasmo che solo noi alpini passiamo trasmettere alle persone.

     

    Come avveniva quando ero in Brasile, anche quest’anno mi sono commosso al veder passare tutte quelle penne nere e bianche al sole e l’entusiasmo della popolazione di Pordenone che faceva veramente venire i brividi anche stando davanti al televisore. Mentre guardavo le immagini, il mio ricordo è ritornato alla “Caserma Sottotenente Vian” a San Rocco Castagnaretta dove ho iniziato il mio periodo di naia e dove ho incontrato persone che hanno lasciato in me un segno indelebile.

    Penso al cappellano don Franco, il quale mi ha aiutato anche a scoprire di nuovo la fede e se dopo il servizio militare ho fatto una scelta che mi ha portato ad essere un sacerdote missionario, senza dubbio lo debbo anche a lui. Ricordo con piacere anche il capitano di allora, Colombari, alla Compagnia Artiglieria da Montagna. Uomo di grande cultura e di grande umanità. Ti saluto di tutto cuore alpino.

    Padre Giuseppe Roda

    Caro Padre Giuseppe, ci diamo appuntamento a L’Aquila. Ne avrà beneficio la tua alpinità ed anche la tua fede.