Al Contrin, realt della montagna che vive Testimone dei valori alpini

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    Al rifugio si svolta per la terza volta nella storia dell’A.N.A. la riunione del Consiglio Direttivo Nazionale.

     

     

     

    Il rifugio Contrin

    Per la terza volta nella storia dell’Associazione, il Consiglio direttivo nazionale si riunito al Contrin, il rifugio dell’ANA nell’alta val di Fassa, sabato 22 giugno scorso. E’ stato l’omaggio all’Anno internazionale delle montagne proclamato dalle Nazioni Unite (ne parliamo anche in un servizio in questo numero de L’Alpino) in occasione del 105 anniversario di costruzione del rifugio. Nel pomeriggio, a Canazei, alcune migliaia di alpini hanno sfilato per il paese sullo sfondo suggestivo delle bellissime montagne, con il testa il Labaro nazionale scortato dal vice presidente vicario Corrado Perona e da tutto il consiglio nazionale.
    Al Teatro Marmolada, patrocinata dall’APT della Val di Fassa e dai Comuni di Canazei e Pozza e moderata dal consigliere nazionale Giorgio Sonzogni, seguita una tavola rotonda sul tema I valori della montagna e l’alpinit, alla quale hanno partecipato il presidente nazionale Beppe Parazzini, il tenente generale Roberto Scaranari comandante le Truppe alpine, l’on. Giacomo Santini, deputato europeo, Agostino Da Polenza direttore esecutivo del Comitato italiano per l’Anno internazionale delle montagne, il presidente dell’Associazione giornalisti di montagna Giorgio Balducci e l’alpinista e guida alpina Toni Valeruz, che vive proprio in val di Fassa.
    Parazzini, prendendo lo spunto dall’anno internazionale della montagna e dai presupposti per difendere l’ambiente montano ha affermato che gli alpini per tutelare la montagna si ispirano ai valori appresi durante il servizio di leva. Operano da sempre in difesa dell’ambiente alpino tant’ che hanno istituito il Premio annuale al socio che ha rilanciato la montagna, la sua economia, la sua storia con un’opera duratura e socialmente utile. E il giorno della consegna del premio tutto il paese fa festa ha continuato Parazzini perch questo premio significa una conquista sul degrado della montagna. Tutto ci grazie ad un costume di vita appreso durante il servizio militare, servizio che l’Associazione difende nonostante le spallate a questa istituzione, e alle truppe alpine, che vengono date dallo Stato Maggiore e dai vari governi. Sarebbe invece necessario ha continuato non solo difendere le truppe alpine ma istituire un Comando truppe alpine europee e trasformare il Corpo degli alpini in Arma dell’Esercito. Quindi ha concluso noi continueremo la nostra battaglia in difesa delle truppe alpine e dei valori che sottendono l’essere alpino, convinti che con ci difenderemo anche la montagna.
    Il deputato europeo Giacomo Santini, trentino, per molti anni giornalista alla sede Rai di Trento, ha relazionato sulle iniziative avviate al Parlamento europeo, dove finalmente il problema montagna viene preso in considerazione anche se troppi parlamentari ritengono sia un problema come tanti e non, invece, una questione vitale per l’ambiente e per l’economia dell’Europa. Spopolare la montagna ha concluso significa privare di risorse anche la pianura ed ha affermato che occorre creare un sistema di incentivi e di normative per evitare che la montagna venga abbandonata.
    Agostino Da Polenza si detto ottimista, grazie anche alla delega specifica sui problemi della montagna affidata al ministro per le Regioni La Loggia, una delega esistente anche nei precedenti governi, ma che non era mai stata utilizzata. Il generale Scaranari ha invitato le sezioni e i gruppi a fare proselitismo tra i giovani affinch si arruolino nelle truppe alpine come volontari a ferma annuale: costituiranno un bacino per i professionisti. I quali, ha affermato, continuano a dare un’ottima prova e fanno onore al cappello che portano e all’Italia soprattutto nelle missioni internazionali, assolvendo anche compiti delicati e pericolosi. Ed ha ricordato i 1500 alpini impiegati in Bosnia, in Kosovo e in Afghanistan. Ha infine annunciato che la brigata Tridentina sar trasformata in divisione, alle dipendenze del Comando Truppe Alpine di Bolzano, e che comprender la brigata Julia e la Taurinense.
    Giorgio Balducci e Toni Valeruz hanno parlato rispettivamente della stampa alpina e dell’escursionismo alpino.
    In chiusura, Parazzini ha rimarcato i motivi per i quali l’Associazione difende i valori della leva e guarda con contrariet e preoccupazione la sospensione del servizio militare obbligatorio. Ha affermato che chi si arruola negli alpini deve condividere gli ideali di coloro che lo hanno preceduto e avere motivazioni pi profonde della sola ricerca di un lavoro. Solo cos saremo fedeli all’eredit che i nostri veci ci hanno lasciato.
    Fin qui il convegno, nel pomeriggio, concerto della fanfara della sezione di Trento mentre la sera, alle 21, nella struttura all’aperto La Conchiglia, di Canazei si sono esibiti il Coro Val Fassa e il coro della sezione di Trento, riscuotendo un grandissimo successo e tanti consensi.
    Domenica, in migliaia sono saliti al Contrin, dove alle 10,30 c’ stato l’alzabandiera, seguito dagli onori al Labaro nazionale e dai discorsi ufficiali.
    C’erano 39 vessilli sezionali e centinaia di gagliardetti, con uno splendido colpo d’occhio nell’anfiteatro della valletta che ha per scenario il Col Ombretta, a ridosso della Marmolada. La S. Messa stata officiata da monsignor Augusto Corbi, cappellano alpino della sezione di Trento, accompagnata dal coro della sezione.
    A Mezzogiorno, guide dei Ciamorces de Fasha (I camosci di Fassa, dalla lingua ladina) delle Aquile di San Martino e istruttori del Comando Truppe alpine, dopo aver scalato la Marmolada hanno acceso in vetta fumogeni tricolori. Prima della celebrazione della S. Messa aveva preso la parola il presidente della sezione di Trento Giuseppe Dematt, per portare i saluti di tutti gli alpini della sua grande sezione. Ha parlato quindi il generale Scaranari, per i saluti degli alpini in armi, e soprattutto dei 1500 alpini che in Kosovo, in Bosnia e in Afghanistan sono impegnati a tenere alto il nome dell’Italia e degli Alpini.
    Parazzini ha quindi preso la parola, iniziando anche lui con i saluti: ha portato quelli di Nardo Caprioli, trattenuto a casa da una indisposizione ed ha comunicato che tra gli alpini al Contrin c’era anche la signora Bertagnolli, moglie del grande presidente del terremoto del Friuli. Un intoppo all’altoparlante, ha impedito a molti di sentire il proseguimento del discorso di Parazzini, che riportiamo (essendo la nostra postazione vicina).
    Parazzini ha affermato che solo un’Associazione come la nostra riesce a valorizzare un rifugio come il Contrin, tenuto in ottima salute e a disposizione di migliaia di escursionisti da gente che ha fatto la naja. Per siamo preoccupati ha detto per la continua riduzione dei reparti alpini, riduzione che lo Stato Maggiore motiva con esigenze di bilancio. E questo ci preoccupa ancora di pi, perch non si possono fare le riforme con proiezioni europee e mondiali e non avere le risorse finanziarie. Quindi la nostra convinzione ha continuato il presidente che ci sia ancora una estrema confusione a livello istituzionale sulle funzioni delle nostre Forze Armate e, di conseguenza, una mancata constatazione della realt degli alpini in congedo che, secondo noi, non sono assolutamente considerati per quello che fanno, perch non c’ nessun politico che si rende conto di ci che fanno i cittadini che hanno portato il cappello alpino, motivandolo. I politici non hanno ancora capito la forza che c’ in colui che ha portato e porta il cappello alpino, e l’orgoglio dell’appartenenza. C’ un continuo confronto con il passato e la tradizione: questa la forza che hanno gli alpini.

     

     

    Un momento della celebrazione della S.Messa nella valletta del Contrin.

     

     

     

    Un momento della celebrazione della S. Messa. Sullo sfondo la cappelletta del rifugio.

     

     

    Il Labaro nazionale, sfila per Canazei, nello splendido scenario dell’alta val di Fassa, scortato dal Consiglio nazionale e dal comandante delle Truppe alpine.

     

     

    La deposizione della corona al monumento ai Caduti.

     

     

    Lo schieramento dei vessilli e gagliardetti al Contrin.