Al Colle di Nava, nel ricordo della Cuneense

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    Partiti dall’Italia 16.500 uomini, 13.470 Caduti e dispersi, 2.144 feriti e congelati. Questi numeri, non hanno bisogno di commenti e spiegano l’aggettivo Martire che viene associato alla Divisione Alpina Cuneense sul Fronte Russo. Come ogni anno, grazie all’organizzazione della Sezione di Imperia, gli alpini si sono ritrovati sul Colle di Nava per coltivare la memoria del sacrificio, del dovere e del valore.

    Si sono stretti attorno al luogo ove riposano i resti del gen. Emilio Battisti, comandante della Divisione, per rendere omaggio, a lui ed alle migliaia di uomini semplici e perbene che hanno compiuto il loro dovere di soldati con dignità e umanità e che spesso sono stati ripagati dalla Patria con il più assordante dei silenzi. Perché parlare di Cuneense significava inevitabilmente affrontare il capitolo tragico e mai risolto della prigionia in Russia dei nostri tanti alpini e soldati. E parlare di prigionia significava inevitabilmente fare i conti con le responsabilità di quanti, pur avendone l’obbligo morale e istituzionale, non hanno fatto nulla per affrontare il problema ed hanno lasciato che i nostri soldati fossero fatti morire a migliaia

    Se non fosse stato per gli alpini e per i reduci di quella tragica campagna oggi il ricordo di quel sacrificio sarebbe stato allegramente cancellato e quei ragazzi sfortunati sarebbero stati uccisi per la seconda volta. Ma gli alpini non hanno paura e senza clamori, ma con la tipica caparbietà della gente di montagna, hanno continuato e continuano a coltivare la memoria Ed ecco che una vera folla si è ritrovata nel profumo di lavanda del Colle di Nava in una assolata giornata di luglio, per ascoltare la S. Messa, i discorsi ufficiali (del sindaco di Pornassio, del vice presidente della Sezione di Imperia Gianfranco Marini e del vice presidente nazionale Gian Paolo Nichele) ma ancor più per guardare negli occhi quei pochi testimoni viventi di quella tragedia e condividerne in silenzio le emozioni e i ricordi. Come ogni altra manifestazione alpina anche a Nava si è ripetuto il miracolo di una partecipazione collettiva ed intima nello stesso tempo.

    La cerimonia della domenica è stata preceduta dalla 7ª edizione del Cantamontagna, nel corso della quale è stato festeggiato il 10º anniversario della costituzione del coro ANA di Imperia Monte Saccarello . Le voci del coro e quella di Sandro Palmieri, che ha recitato poesie e pagine di letteratura e di semplici ricordi, hanno dato corpo ad uno spettacolo di particolare intensità che ha raccontato la vita semplice e al contempo simbolica di un alpino di Imperia: Nestù (al secolo Giuseppe Ernesto Garibaldi di Porto Maurizio), reduce dell’Ortigara e della prigionia in Austria e socio fondatore, nel 1929, della Sezione ANA di Imperia. Il Coro Monte Saccarello ci ha assicurato che lo spettacolo verrà portato in altre piazze. Se vi capiterà l’occasione non fatevelo scappare: vi toccherà il cuore. (C.L.)