Addio a Schenetti

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    L’ultimo discorso, Emilio Schenetti lo ha rivolto ai suoi alpini, all’assemblea della sezione di Reggio Emilia che da lì a poco lo avrebbe rieletto all’unanimità (era presidente dal 2011). Al termine della riunione si è sentito male, accusando problemi respiratori. All’ospedale di Sassuolo gli viene diagnosticata una brutta polmonite che necessita il ricovero e un ciclo di terapie. Con il passare dei giorni, però, le sue condizioni peggiorano, fino all’epilogo nella notte del 16 febbraio, quando il suo cuore smette di battere. Al suo capezzale ci sono gli alpini ad assisterlo, su richiesta dei familiari.

     

    Schenetti, 64 anni, era in pensione ed era stato un apprezzato geologo e imprenditore a Sassuolo. Lascia la moglie Elena, la madre novantenne Angiolina e le sorelle Rita e Palmina. Figlio di un alpino, Umberto, reduce del fronte greco-albanese con il 6° Alpini, Schenetti aveva prestato servizio alla Compagnia comando del battaglione “Saluzzo”, brigata “Taurinense”, con l’incarico di esploratore. Appassionato di sport, era stato sommozzatore e paracadutista sportivo fino al 1996.

    Ai funerali, celebrati da don Umberto Iotti nella chiesa di San Cassiano di Baiso, c’erano tanti alpini, provenienti da tutta Italia. Ivo Castellani, già presidente della Sezione e amico di Schenetti ha tenuto l’orazione funebre; il vice presidente nazionale vicario Adriano Crugnola nel suo intervento ha ricordato il lavoro svolto in questi anni da Schenetti e dalla Sezione che guidava, soprattutto nel campo della protezione civile nell’emergenza terremoto e, nell’ultimo periodo, per le gravi alluvioni. Un impegno encomiabile per l’Associazione che lo ha portato ad essere sempre in prima fila con costanza e grande passione.

    Schenetti, a destra, durante la sfilata all’Adunata di Piacenza, lo scorso anno.