Abruzzo, è tempo di costruire

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    Zaino in spalla. È tempo di costruire. La fase dell’emergenza terremoto è passata ed ora bisogna pensare ad alloggi meno precari delle tendopoli per affrontare l’inverno che fra pochi mesi busserà alle porte. I tempi sono stretti. L’ANA, dopo ricerche e contatti con il Dipartimento della Protezione Civile, con la sezione Abruzzi, le amministrazioni locali e il consigliere Ornello Capannolo, da qualche settimana è in grado di operare nel comune di Fossa.

    Il paese è stato distrutto al 50 per cento, ha avuto cinque morti, e per la sua ricostruzione occorreranno, secondo le previsioni, da un minimo di cinque anni, ai dieci stimati da nostri esperti. L’intervento che si intende fare, con le risorse già a disposizione, prevede la costruzione di almeno trenta alloggi (l’obiettivo è di poter raddoppiare il numero), delle dimensioni di circa 50 metri quadrati, su un terreno in gran parte demaniale, quindi disponibile per un immediato utilizzo.

    Si chiamerà Villaggio ANA. Le costruzioni avranno caratteristiche abitative di buona qualità, idonee ad ospitare in condizioni dignitose le famiglie e quindi destinate ad essere utilizzate nel tempo anche dopo che queste saranno ritornate nelle loro abitazioni. La vicinanza di un importante sito archeologico una necropoli di grande interesse storico e la vocazione turistico universitaria della zona garantiscono un prestigioso utilizzo in futuro, ottimizzando le finalità dell’investimento.

    Ora tocca a noi alpini, ed in particolare alle sezioni, dimostrare la nostra capacità operativa, convogliando alla Sede Nazionale i fondi raccolti, selezionando squadre di volontari in base alle esigenze che man mano emergeranno nel corso dei lavori e soprattutto investendo il nostro prestigio in modo da rendere possibile la realizzazione di un’opera sicuramente significativa. Qui ci giochiamo la credibilità di gente che, più che parlare, sa fare.

    Non abbiamo mancato l’obiettivo in Friuli, non possiamo mancare l’appuntamento in Abruzzo. Accanto a noi ci sono realtà del mondo economico, industriale, singoli cittadini che, fiduciosi nella nostra capacità di agire con celerità, oculatezza e trasparenza, hanno messo a disposizione somme importanti, comunque sufficienti a realizzare un intervento all’altezza della nostra tradizione. È un impegno nei confronti degli alpini abruzzesi che ci sentiamo in obbligo di onorare.

    Da loro abbiamo avuto una grande lezione di compostezza e dignità davanti ad una tragedia che avrebbe messo in ginocchio anche le persone più tenaci. Sono gli eredi dei Caduti di Selenyj Jar. Sono nostri fratelli. Il presidente nazionale Perona, il consigliere nazionale Sebastiano Favero e il vice presidente uscente Carlo Bionaz hanno già stabilito i contatti istituzionali e ora stanno lavorando alla progettazione del cantiere, cercando i contatti con le aziende del settore, calcolando i tempi tecnici. Bisogna arrivare al più presto a stabilire l’entità delle somme a disposizione per programmare acquisti e definire l’area, con sottoservizi ed opere di urbanizzazione, da utilizzare.

    In quest’ambito, un accordo di collaborazione è stato firmato il mese scorso tra l’ANA e il gruppo Cariparma FriulAdria presso la nostra Sede nazionale dal presidente Corrado Perona, il dr. Guido Corradi amministratore delegato del Gruppo Cariparma FriulAdria e il dr. Giancarlo Magoni, vice direttore generale di FriulAdria, alla presenza del vice presidente nazionale vicario Marco Valditara e del direttore generale e tesoriere Michele Casini.

    È seguita, pochi giorni dopo, una conferenza stampa nel corso della quale è stato illustrato l’intervento, alla presenza del sindaco di Fossa Luigi Calvisi. Vedendo all’opera i vostri volontari di protezione civile ha affermato l’amministratore delegato Corradi ci si rende conto dei valori della vostra Associazione. Siamo orgogliosi di essere con voi in questo progetto. Siamo noi che vi ringraziamo: ci ricordiamo di quanto avete fatto nel ’76, in occasione del terremoto in Friuli .

    Nel dramma ha detto quindi il sindaco di Fossa, Calvisi, abbiamo scoperto la bellezza della solidarietà , ed ha ringraziato Perona e gli alpini. La raccolta di fondi resta aperta a tutti, anche non alpini. È importante, in fase di progettazione, conoscere quanto sarà possibile fare per il Villaggio ANA , un’opera che resterà oltre il terremoto e che sarà utilizzata in futuro, quando sarà finita l’emergenza terremoto, per ospitare gli studenti dell’università e gli archeologi che lavoreranno nella vasta necropoli nello stesso territorio di Fossa.