A Torino il 48° Campionato mondiale militare di maratona

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Dopo i successi di Rio, dove diciassette medaglie su ventotto sono state conquistate grazie agli atleti delle Forze Armate e della Guardia di Finanza, lo sport militare italiano scende nuovamente in campo domenica 2 ottobre nel contesto della Turin Marathon. Sono sette gli atleti militari azzurri –quattro uomini e tre donne– che gareggeranno insieme a rappresentative di altre 21 nazioni nel 48° Campionato Mondiale Militare di Maratona, inserito nella competizione torinese. Tra gli atleti militari spicca il caporal maggiore scelto dell’Esercito Italiano Fatna Maroui, che nell’edizione dello scorso anno della Turin Marathon si piazzò al secondo posto.

Il campionato si aprirà in modo solenne nel capoluogo piemontese in piazza San Carlo, sabato 1° ottobre, con la cerimonia dell’alzabandiera del Tricolore italiano e del vessillo della Commissione Internazionale dello Sport Militare. Quindi, a seguire, sarà la volta della sfilata dei 170 membri delle delegazioni internazionali lungo via Roma fino alla piazza, seguiti da un reparto di formazione in armi accompagnato dalla fanfara della brigata alpina Taurinense.
Le premiazioni degli atleti militari si svolgeranno domenica mattina, 2 ottobre, in Piazza Castello, a margine della premiazione della Turin Marathon, mentre la cerimonia formale di chiusura del 48° Campionato mondiale militare di maratona avrà luogo in serata, all’interno del cortile d’onore del Palazzo dell’Arsenale, sede della Scuola di applicazione dell’Esercito.

L’importante competizione torinese rientra nelle attività del Consiglio Internazionale dello Sport Militare (CISM), organizzazione che conta 133 Paesi aderenti, riunendo rappresentanze delle Forze Armate di tutto il mondo, all’insegna del motto “Amicizia attraverso lo Sport”. Inoltre, il CISM organizza ogni quattro anni delle vere e proprie “olimpiadi” militari, la cui ultima edizione si è svolta in Corea del Sud l’anno scorso (aprendo anche agli atleti che hanno riportato disabilità permanenti in servizio), con un bottino italiano di ben 32 medaglie.

Il modello sportivo militare ha come nucleo i Gruppi Sportivi delle Forze Armate e della Guardia di Finanza, che garantiscono competitività ad alto livello in un gran numero di discipline, come testimoniano ad esempio i successi di Rio, con l’oro nel judo del (torinese) caporale Fabio Basile, il bi-campione nel tiro Niccolò Campriani (delle Fiamme Gialle), gli argenti nella scherma del carabiniere Enrico Garozzo e nei tuffi della coppia Cagnotto-Dallapé (rispettivamente della Guardia di Finanza e dell’Esercito) o quello del beach volley con il duo dell’Aeronautica Militare formato dai primi avieri Paolo Nicolai e Daniele Lupo, senza contare i preziosi bronzi nel canottaggio di Giovanni Abagnale della Marina Militare e di Gabriele Detti, atleta dell’Esercito due volte sul terzo gradino del podio nei 400 e 1500 stile libero, e quello di Monica Contrafatto nei Giochi paralimpici, classificatasi terza nei 100 metri (categoria T42).