50 anni di alpini paracadutisti

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    Lo splendido scenario dell’Alpe di Siusi è da sempre il luogo d’elezione del 4° reggimento Alpini paracadutisti per uno tra gli addestramenti peculiari: l’aviolancio (al quale dedichiamo l’ultima di copertina del giornale). I lanci effettuati nel mese di aprile assumono un valore simbolico nella ricorrenza del 50° anniversario della nascita della Compagnia Alpini paracadutisti (costituita dal personale dei disciolti plotoni paracadutisti delle 5 Brigate) che nel 1990 prende il nome di “Monte Cervino”, e che successivamente si trasforma nel battaglione omonimo (1996). Nel 2004 il battaglione entra a far parte del ricostituito 4° reggimento Alpini paracadutisti. Nel corso dell’esercitazione sulla piana innevata a oltre 2.000 metri di quota, alla presenza del sindaco di Bolzano, si è svolto un momento di commemorazione a cui hanno partecipato molti tra gli ex comandanti della Compagnia Alpini paracadutisti oltre a chi vi prestò servizio.

    Ha presenziato all’evento il gen. di C.A. Alberto Primicerj, comandante delle Truppe Alpine che, rivolgendosi agli alpini paracadutisti schierati davanti a lui, ha sottolineato l’unicità e l’eccellenza di questo reparto. Ha poi consegnato una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito al maresciallo ordinario Enrico Mercuri e al sergente Matteo Locatelli per il compito svolto durante la missione in Afghanistan. Sono stati inoltre consegnati gli attestati di qualifica al personale che ha da poco concluso con successo il lungo e complesso iter per divenire “Ranger”.

    Raid alpinistico in Adamello – Nelle giornate del 18, 19 e 20 marzo, un nutrito gruppo di militari del 4° reggimento Alpini paracadutisti “Ranger”, ha condotto un impegnativo raid alpinistico nel Gruppo dell’Adamello.

    Tra le vette di maggior spicco toccate nel corso dell’esercitazione il monte Adamello (3.539 metri), il Corno Bianco (3.434 metri), la Cresta Croce (3.315 metri), la Cima Cannone (3.276 metri) e la Cima Venezia (3.290 metri). L’attività aveva lo scopo di verificare le capacità di movimento e sopravvivenza in alta montagna e di confermare l’elevato livello di preparazione in campo sci-alpinistico dei “Ranger” del 4° reggimento.