“Si combatteva Qui”, mostra sulla Grande Guerra al Museo del Risorgimento di Milano

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Il 3 settembre (ore 18), l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno inaugurerà a Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento (in via Borgonuovo 23, Milano), la mostra “Si combatteva Qui”, con fotografie di Alessio Franconi, immagini storiche sulla Grande Guerra proposte dall’Associazione Nazionale Alpini e con l’esposizione di cimeli della Prima Guerra Mondiale delle Civiche Raccolte Storiche.

L’iniziativa è promossa dal Comitato per il Centenario del gruppo alpini Milano Centro, sezione “Giulio Bedeschi” e patrocinata da Commissione europea e Comune di Milano.

A Palazzo Moriggia due grandi sale daranno ambientazione alla mostra. Una prima sala, molto luminosa, dominata dal logo dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini), vedrà alternarsi ampi pannelli avvolgibili (roll up) con la descrizione degli episodi salienti della guerra realizzati dallo storico Andrea Bianchi per il Centro Studi dell’ANA e alcune teche con cimeli mai esposti prima al pubblico.

Si tratta di pezzi “preziosi” (in senso storico) che il Museo ha dissepolto dai suoi cunicoli vietati alle visite: la giubba e i pantaloni modello 1902 “da campagna” appartenuti al milanese Sottotenente degli Alpini Francesco Barbieri, donati dalla madre nel 1936; la bussola aneroide, con dedica dei volontari trentini inquadrati nella brigata “Milano-Negrotto”, in cui militò Cesare Battisti, bussola appartenuta al capitano Andreoletti, fondatore dell’ANA; l’elmetto Adrian e la spada da cerimonia appartenuti al Generale Luigi Cadorna; e un vario assortimento di altri oggetti ancora.

Atmosfere diverse si incontrano invece nel secondo ambiente, la cosiddetta “sala nera”, dove Alessio Franconi, anche lui alpino e socio del gruppo Milano centro, fotografo appassionato di montagna, racconta per immagini la guerra di un secolo fa, rivisitandone luoghi e scenari come sono ora, con tracce e segni silenziosi di quelle lontane battaglie.

Si tratta di 55 scatti in bianco e nero realizzati in due anni di lavoro lungo un itinerario che si snoda dalla Slovenia all’Italia orientale e poi fino alla Lombardia: fra trincee, fiumi e campi dove si è combattuta una delle più disumane guerre del Novecento. Nella penombra della “sala nera”, alla luce di sapienti faretti, le foto “vive” di Alessio Franconi ci conducono per rocce aspre e aride di un mondo non più frequentato, dove si sente solo il vento insieme al gracchiare solitario di qualche uccello rapace.

Eppure, passo dopo passo, il suolo inizia a mostrare profonde cicatrici indelebili, trincee, bunker distrutti e creste squarciate. Il dolore che passò da questi posti è concretamente visibile: pezzi di scarpe, schegge di granata, shrapnel, bossoli e, talvolta, silenziose e bianche, mimetizzate tra le stelle alpine, le ossa affioranti di alcuni caduti. È storia viva che esce dall’astrazione e dalla retorica delle parole per farsi testimonianza di un dolore lontano appartenuto a tutte le nostre famiglie

La mostra, a ingresso libero, sarà aperta dal 4 settembre all’8 novembre con i seguenti orari: 4 settembre-31 ottobre, ore 9-13/14-19.30; l°-8 novembre, 9-13/14-17.30. Chiuso il lunedì.

La locandina »